Nella vasta storia dell’umanità, il viaggio è stato un importante catalizzatore per l’esplorazione, la comprensione e lo scambio culturale. I grandi scrittori di viaggio hanno svolto un ruolo essenziale nel documentare questi viaggi, offrendo ai lettori uno sguardo sull’ignoto e plasmando la nostra percezione collettiva del mondo. Questo saggio approfondirà le opere di alcuni dei più influenti scrittori di viaggio, con particolare attenzione all’autore francese Pierre Loti, ed esaminerà come le loro narrazioni abbiano contribuito alla scoperta dell'”altrove”.
La letteratura di viaggio, come genere, affonda le sue radici in testi antichi come le Storie di Erodoto e I viaggi di Marco Polo. Tuttavia, è solo con l’Età dell’Esplorazione che la scrittura di viaggio fiorisce: numerosi avventurieri, studiosi e scrittori intraprendono viaggi in terre lontane, documentano le loro esperienze e condividono le loro scoperte con il mondo. Questi resoconti di viaggio non solo fornivano una grande quantità di informazioni su culture lontane, ma servivano anche a promuovere il commercio, la colonizzazione e la diffusione del cristianesimo.
Uno degli scrittori di viaggio più importanti della fine del XIX e dell’inizio del XX secolo fu Pierre Loti (1850-1923), ufficiale di marina e romanziere francese. Nato Julien Viaud, Loti scelse il suo nome d’arte in onore di un leggendario principe giavanese, Lodewijk van Velsen, che aveva prestato servizio nelle Indie Orientali Olandesi. Gli scritti di viaggio di Loti, che comprendono romanzi, saggi e diari di viaggio, si caratterizzano per la loro vivida descrizione dei luoghi.