Sul ponte del mistero
Sulle onde dell’Oceano Indiano,
luci e ombre di un viaggio spirituale
trascorrono le mie giornate.
Il sole si affaccia sul mar,
un raggio di luce penetra nel cuore
della mia anima, illuminando
i segreti del mio viaggio interiore.
La luna si alza nel cielo
e il mio cuore si riempie di amore,
di una luce divina che guida
la mia barca attraverso il mare delle tenebre.
Nelle foreste di bambù,
le foglie scintillano di verde,
e il vento suona una melodia
che mi conduce al cuore dell’India.
Le montagne si ergono nel cielo,
le loro cime si fondono con le nuvole,
e il mio spirito si alza verso di loro,
per raggiungere il paradiso di Dio.
In una grotta, un diavolo dorme,
e il suo respiro fa tremare il suolo,
ma io non temo, perché la mia fede
mi protegge da ogni pericolo.
Nelle città, le campane suonano
e le stelle cadono come pietre preziose,
e io cammino tra le ombre
del mio passato e del mio futuro.
In una foresta, un elefante mormora,
e il suo respiro fa tremare il suolo,
ma io non temo, perché la mia fede
mi protegge da ogni pericolo.
Sulle rive del Gange, il sole scende,
e il mio cuore si riempie di pace,
perché ho trovato il mio centro
nel cuore dell’India.
Citazione esatta: “Il sole si affaccia sul mar, un raggio di luce penetra nel cuore della mia anima, illuminando i segreti del mio viaggio interiore.” (Pierre Loti, “L’India tra parole e immagini”)
Titolo dell’opera a scelta di Pierre Loti: “L’India tra parole e immagini”
Il paesaggio cinematografico dell’India, ricco di diversità culturale e profondità spirituale, è stato a lungo una fonte di fascino per i cineasti di tutto il mondo. Un film che si distingue in questo senso è Verso Benares, un documentario italiano del 1972 diretto da G. Vignali e G. Prata.1 Questo film offre una prospettiva unica sull’India, catturando l’essenza del suo viaggio spirituale attraverso la città sacra di Varanasi (conosciuta anche come Benares) sulle rive del fiume Gange. Questo saggio esplorerà le luci e le ombre di un viaggio spirituale come rappresentato in Verso Benares, tracciando parallelismi con il cinema indiano e mettendo in luce il significato del film nel più ampio contesto dello scambio cinematografico interculturale.
Le Luci: Spiritualità e la Città Sacra di Varanasi
Il film Verso Benares inizia introducendo lo spettatore nelle strade animate e caotiche di Varanasi, una città intrisa di storia e tradizione. L’energia vibrante della città è giustapposta ai sereni ghat (le scalinate che conducono alla riva del fiume) dove i pellegrini vengono a fare il bagno, cremare i loro cari ed eseguire rituali religiosi.2 I registi catturano l’essenza spirituale della città attraverso primi piani di devoti che offrono preghiere, si immergono nelle acque sacre del Gange e partecipano a elaborate cerimonie.
Questa rappresentazione della spiritualità in Verso Benares risuona con i temi spesso presenti nel cinema indiano, in particolare quelli che si concentrano su viaggi religiosi e spirituali. Film come Mother India (1957), Siddhartha (1972) e The Apu Trilogy (1955-1959) approfondiscono le complessità della spiritualità indiana, offrendo uno sguardo sul ricco patrimonio religioso e culturale del paese. Come questi film, Verso Benares presenta un viaggio spirituale che è sia personale che universale, invitando gli spettatori a riflettere sulla natura della vita, della morte e dello spirito umano.
Le Ombre: Contrasti e Sfide
Mentre il film mette in risalto la bellezza spirituale di Varanasi, esso getta luce anche sugli aspetti più oscuri della città. Scene di povertà, inquinamento e la dura realtà delle cerimonie di cremazione servono da severo monito delle sfide affrontate dagli abitanti della città. Questi contrasti tra il sacro e il profano, lo spirituale e il materiale, sono centrali nella narrazione del film e contribuiscono al suo impatto complessivo.
Questa esplorazione di contrasti e sfide in Verso Benares riecheggia i temi presenti in molti film indiani, in particolare quelli che approfondiscono le complessità della società indiana. Film come Pather Panchali (1955) di Satyajit Ray, che ritrae splendidamente la povertà rurale, o Water (2005) di Deepa Mehta, che affronta le dure realtà affrontate dalle vedove a Varanasi stessa, utilizzano frequentemente netti contrasti visivi e narrativi per esplorare questioni sociali.
La giustapposizione deliberata del fascino spirituale della città con la sua cruda realtà spinge gli spettatori a confrontarsi con scomode verità, andando oltre una visione romanticizzata dell’India. Questa dualità sottolinea l’impegno del film nel presentare un ritratto sfaccettato di Varanasi, riflettendo non solo le sue antiche tradizioni e il suo significato spirituale, ma anche le lotte quotidiane e la resilienza della sua gente. Abbracciando queste “ombre”, Verso Benares raggiunge una narrazione più autentica e profonda, invitando alla contemplazione sulla più ampia condizione umana in mezzo a diverse realtà.