In un’ombra di mistero e di fascino, si erge la città di Varanasi, un luogo sacro dove il tempo si ferma e la vita si svolge secondo un ritmo antico e sacro. La città indiana, anche nota come Banaras, è stata oggetto di molte rappresentazioni nel cinema e nella letteratura, tra cui quella di Pierre Loti, uno scrittore francese che ha avuto un profondo legame con l’India.

Il titolo di un’opera di Loti che mi ha ispirato è “Pagode” (1879), un romanzo che descrive la vita di un monaco buddista in un tempio di Hanoi. Tuttavia, ho scelto di riflettere sulle rappresentazioni di Varanasi in “La Terre du Sourire d’Ivore” (1887), un altro romanzo di Loti che racconta la storia di un giovane francese che si reca in India in cerca di avventura e di spirito religioso.

Varanasi è descritta come una città di incantesimi e di miracoli, dove il Gange scorre con una bellezza inarrestabile e dove si possono trovare templi e palazzi di un’eleganza indescrivibile. La città è anche descritta come una città di morte, dove le cremazioni si svolgono in un rituale sacro e dove si possono trovare corpi in decomposizione lungo le sponde del fiume.

Nel cinema, Varanasi è stata rappresentata in molti film, tra cui “La Terra dell’India” (1984), diretto da Mrinal Sen, e “City of Photos” (2018), diretto da Moinak Biswas. In questi film, Varanasi è descritta come una città di contrasti, dove si possono trovare bellezza e orrore, spiritualità e materialismo, vita e morte.

Varanasi è anche stata rappresentata in molti film indiani, tra cui “Ganga Aahatan” (1972), diretto da Mrinal Sen, e “Ganga ki Saugandh” (1996), diretto da Govind Nihalani. In questi film, Varanasi è descritta come una città sacra, dove il Gange è venerato come una divinità e dove si possono trovare molti templi e palazzi di grande importanza.

 

La figura di Varanasi nel cinema e nella letteratura: un’analisi comparativa del film “Verso Benares” e dell’opera di Pierre Loti “L’Inde (sans les Anglais)

 

Varanasi, nota anche come Benares, è una città dell’India che ha rappresentato un soggetto significativo sia nel cinema che nella letteratura. Questo articolo si propone di esplorare la rappresentazione di Varanasi in questi due media, concentrandosi sul film Verso Benares e sulla pubblicazione di Pierre Loti, L’Inde (sans les Anglais) (“L’India, senza gli Inglesi”).


 

Il realismo cinematografico di “Verso Benares

 

Il film italiano Verso Benares (2022) offre una visione cruda e autentica di Varanasi. È un documentario che fornisce uno sguardo senza filtri sulla vita spirituale e quotidiana della città. Il film non segue un protagonista di finzione, ma immerge piuttosto gli spettatori nelle strade animate della città, nei suoi ghat sacri e nei rituali quotidiani dei suoi abitanti. Cattura la ricchezza spirituale e culturale della città pur mostrando anche la sua povertà e le sue difficoltà, presentando una realtà cruda e senza fronzoli che contrasta nettamente con una visione occidentalizzata del “viaggio spirituale”. Attraverso la sua lente oggettiva, il film rivela il misticismo non come una fantasia, ma come una parte integrante e inseparabile della vibrante esperienza vissuta della città.


 

La lente romantica di Pierre Loti

 

D’altra parte, lo scrittore francese Pierre Loti presenta una visione più romantica e soggettiva di Varanasi nella sua pubblicazione del 1903, L’Inde (sans les Anglais). Sebbene il titolo si riferisca direttamente all’India, il fiume Gange e Varanasi sono centrali nel suo racconto. Loti descrive la città come una “città di luce”, piena di “bellezza incantevole” e “divino mistero”. La sua scrittura enfatizza il significato spirituale di Varanasi, ma anche il suo fascino esotico, dipingendo un quadro di una città che è al contempo sacra e seducente. Il ritratto di Loti è filtrato attraverso una lente di malinconia personale e una ricerca di un’antica spiritualità che sentiva persa nell’Occidente moderno. Egli è un visitatore romantico che cerca di vivere e documentare “l’altro”, ma che rimane in definitiva un estraneo.


 

Un tema condiviso, prospettive diverse

 

Nonostante le differenze nei loro approcci — un documentario moderno che si sforza di raggiungere l’autenticità, l’altro un’opera letteraria di fine secolo radicata nel romanticismo — sia Verso Benares che L’Inde (sans les Anglais) condividono un tema comune: la ricerca spirituale che attira gli individui a Varanasi. Nel film, questa ricerca è mostrata attraverso le azioni degli abitanti e dei visitatori della città, mentre nel libro di Loti, il viaggio dello scrittore stesso è l’obiettivo principale. Entrambe le opere mettono anche in evidenza il contrasto tra la ricerca occidentale di appagamento spirituale e la vita spirituale integrata e quotidiana della città, sottolineando come questo luogo sacro rimanga un potente specchio per le ansie e i desideri dell’anima occidentale.