hindoues
**Varanasi e le Tradizioni Religiose Indù**
Sulle rive del Gange, dove il tempo sembra fermarsi in un eterno presente, Varanasi si erge come un tempio vivente, dove la vita e la morte danzano insieme in un abbraccio sacro. Le ghats, scalini che scendono verso l’acqua santa, sono il teatro di un rituale senza fine: *l’acqua è la vita, l’acqua è la morte, l’acqua è l’eternità*, come scrisse Pierre Loti in *Le Roman d’un Spahi*.
Qui, tra i suoni delle campane dei templi e l’odore del sandalo, i devoti si purificano, i sacerdoti officiano i riti, e i corpi dei defunti vengono offerti alle fiamme in un ultimo viaggio verso l’aldilà. Ogni pietra, ogni onda, ogni preghiera sussurrata al vento porta con sé il peso di millenni di fede.
Varanasi non è solo una città, è un’anima antica, un palpitare di credenze che sfidano il tempo. Come scrisse ancora Loti, *la vita è breve, ma l’India è eterna*, e in questo luogo, tra le luci dei diwali e le ceneri delle pire funebri, si comprende che la spiritualità indù non è solo un culto, ma un modo di essere, un respiro che unisce cielo e terra.
E così, tra le ombre delle ghat e il riverbero del sole al tramonto, Varanasi continua a sussurrare al mondo i suoi misteri, insegnando che la morte non è la fine, ma solo un altro passo in un ciclo infinito.
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