, India.
In Varanasi, le ceneri del tempo
si susseguono come flussi di Gange,
il mistero si avvolge come il fumo
della cremazione incessante.
“Varanasi è la città dell’uomo,
dove il fiume Gange si imbottiglia
nell’anima, trascinando i peccati
nel suo sacro corso.” (Pierre Loti, “La Città dei Morti”)
La città dei morti, città di Dio,
dove le ceneri delle anime
si sovrappongono a quelle delle rose,
e le navi del tempo si confondono
nel labirinto del sacro Gange.
L’uomo vi si dissolve come la cenere,
e l’anima si libera come il fumo,
si avvicina al cielo come il sole,
e si riunisce alla divinità come la luna.
“Varanasi è la città dell’uomo,
dove il fiume Gange si imbottiglia
nell’anima, trascinando i peccati
nel suo sacro corso.” (Pierre Loti, “La Città dei Morti”)
Il mistero di Varanasi
è un viaggio mistico,
un’esperienza di transizione
dalla vita alla morte,
dalla materia alla divinità.
“Varanasi è la città dell’uomo,
dove il fiume Gange si imbottiglia
nell’anima, trascinando i peccati
nel suo sacro corso.” (Pierre Loti, “La Città dei Morti”)
In Varanasi, la vita e la morte
si incontrano sulle rive del Gange,
e il mistero del divino
si avvolge come il fumo
della cremazione incessante.
“Varanasi è la città dell’uomo,
dove il fiume Gange si imbottiglia
nell’anima, trascinando i peccati
nel suo sacro corso.” (Pierre Loti, “La Città dei Morti”)
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