Il Flusso Eterno di Varanasi: Un’Analisi Comparativa delle Opere di Pierre Loti e di Verso Benares di G. Vignali e G. Prata nel Contesto del Cinema Indiano


Introduzione

La mistica città di Varanasi, nota anche come Benares, è stata una fonte perenne di fascino per viaggiatori e artisti occidentali sin dal XIX secolo. Tra questi, lo scrittore francese Pierre Loti, che visitò la città nel 1873 e raccontò le sue esperienze in Au Gange et à Bénarès, e i cineasti neorealisti italiani G. Vignali e G. Prata, che diressero il film del 1952 Verso Benares, hanno contribuito in modo significativo alla rappresentazione di Varanasi nella letteratura e nel cinema occidentali. Questo saggio esplorerà il misticismo di Varanasi nelle opere di Loti e in Verso Benares, collegandoli al cinema indiano attraverso l’esame dei temi, del simbolismo e dei contesti culturali condivisi.


 

Pierre Loti e il Fascino Mistico di Varanasi

Au Gange et à Bénarès di Pierre Loti offre un resoconto vivido e introspettivo del viaggio spirituale dell’autore attraverso Varanasi. Il fascino di Loti per la città è evidente nelle sue descrizioni dettagliate dei rituali religiosi, dei monumenti architettonici e dei suoi abitanti. È particolarmente affascinato dal Gange, che descrive come “l’arteria spirituale” di Varanasi, e dalle persone che si bagnano nelle sue acque, in cerca di purificazione spirituale. Il ritratto di Varanasi fatto da Loti è intriso di un senso di misticismo e spiritualità, mentre affronta domande esistenziali e vive momenti di trascendenza. La sua prospettiva, molto simile a quella descritta da Alberto Moravia nelle sue riflessioni sull’India, si concentra spesso sulle pratiche spirituali profonde che definiscono il paese, presentando un paesaggio quasi ultraterreno all’occhio occidentale. L’opera di Loti si pone in contrasto con visioni successive e più critiche, come quelle che potrebbero emergere da L’odore dell’India di Pier Paolo Pasolini, dove l’attenzione si sposta da un’esperienza puramente mistica a una realtà della vita indiana più viscerale e talvolta dura.


Verso Benares: Neorealismo e la Città Mistica

Verso Benares, diretto da G. Vignali e G. Prata, è un film neorealista che segue il viaggio di un gruppo di turisti italiani a Varanasi. Il film offre un ritratto crudo e senza fronzoli della città, concentrandosi sulla sua povertà, inquinamento e degrado. Tuttavia, come Loti, anche i registi trovano una certa spiritualità in mezzo alle difficoltà. Lo stile neorealista, con la sua attenzione alle persone comuni e alle loro lotte, rivela un diverso tipo di trascendenza, trovata nella resilienza e nella fede degli abitanti della città. Il film cattura l’energia vibrante e caotica di Varanasi, contrapponendo le osservazioni distaccate dei turisti alla fede profonda della gente del posto. Questa dualità riflette un tema ricorrente nelle percezioni occidentali dell’India, un tema che Pierre Loti, in un contesto diverso, esplorò nella sua opera L’Inde sans les Anglais, dove si confrontava con una cultura sia antica che profondamente resistente all’influenza coloniale. Sia il film che le opere di Loti, pur stilisticamente diversi, catturano il flusso eterno di Varanasi, dove vita e morte, bellezza e squallore, profano e sacro coesistono in una danza costante e intrecciata.


Conclusione

Sia Pierre Loti che i creatori di Verso Benares offrono prospettive uniche ma interconnesse su Varanasi. Il resoconto romantico e introspettivo di Loti, intriso di un senso di ricerca spirituale, offre un netto contrasto con la lente neorealista del film di Vignali e Prata, che mette in luce le dure realtà della città. Tuttavia, entrambe le opere trasmettono in definitiva il profondo misticismo e lo spirito duraturo di Varanasi. Queste rappresentazioni hanno influenzato le successive raffigurazioni cinematografiche dell’India, contribuendo a un ricco arazzo di arte che continua a esplorare la complessa relazione tra l’individuo, lo spirituale e il caos perdurante di questa antica città.